Udienza protetta nel processo a Ciro Grillo: ecco la decisione dei giudici
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Direttore: Alessandro Plateroti

Udienza protetta nel processo a Ciro Grillo: ecco la decisione dei giudici

donna vittima di violenza

Un drappo nero per salvaguardare la giovane durante il processo a carico di Ciro Grillo e i suoi amici.

Il processo che vede coinvolti Ciro Grillo e tre suoi amici per l’accusa di stupro di gruppo sta attraversando una fase critica presso il Tribunale di Tempio Pausania. In una mossa senza precedenti, i giudici hanno deciso di adottare misure straordinarie per proteggere la presunta vittima, una studentessa italo-norvegese, durante il suo controesame.

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Questa decisione segue la richiesta dell’avvocato Giulia Bongiorno, legale della giovane donna, che ha evidenziato le condizioni psicologiche particolarmente delicate della sua assistita.

abuso sessuale su una ragazza
abuso sessuale su una ragazza

Protezione visiva in aula: un drappo nero per la vittima

In un’aula già chiusa al pubblico, i giudici hanno stabilito l’uso di un drappo nero per evitare che la ragazza possa vedere gli avvocati della difesa. Questa misura, sebbene non alteri il processo di interrogazione, serve a mitigare l’impatto emotivo che l’esposizione visiva può avere sulla giovane durante il suo testimone.

La decisione rispecchia una crescente consapevolezza della necessità di proteggere le vittime di violenza sessuale in ambito giudiziario, un tema spesso al centro di dibattiti sulla giustizia e i diritti delle vittime.

Caso Ciro Grillo: il ruolo dell’avvocato Giulia Bongiorno

L’intervento di Giulia Bongiorno, rinomata per la sua esperienza in casi ad alta tensione emotiva, è stato cruciale. La sua richiesta di audizione protetta riflette un approccio umanizzato e sensibile alle necessità della sua assistita.

Il processo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica per la gravità delle accuse e l’eco mediatica dei nomi coinvolti. La Procura contesta il reato di stupro di gruppo. L’adozione di questa misura non convenzionale segna un momento significativo nella giurisprudenza italiana, dimostrando una crescente attenzione verso il benessere psicologico dei testimoni vulnerabili in processi di natura delicata come quello in oggetto.

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ultimo aggiornamento: 31 Gennaio 2024 15:32

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